Se sei un reseller di energia, dopo un anno particolarmente incerto per questo mercato e con un PUN che sembra essersi al momento stabilizzato, forse stai valutando di diventare utente del dispacciamento per spostare su questo canale almeno una parte del portafoglio.
Si tratta di un modo di operare molto diverso e da considerare in maniera attenta, poiché sono necessarie:
- la capacità di navigare e interpretare una normativa di settore molto articolata
- la struttura operativa in grado di gestire la complessità richiesta dal sistema
- la possibilità di accedere alle importanti coperture finanziarie previste per operare.
In una breve serie di approfondimenti periodici tratteremo nel dettaglio questi aspetti, per darti un quadro completo di ciò che serve per poter sostenere un’attività di dispacciamento e renderti consapevole degli impatti operativi e finanziari di questa scelta sulla tua società.
Operatività e requisiti finanziari
Conoscere la normativa
Il primo passo per ogni nuovo operatore del dispacciamento è iniziare a consultare e a prendere confidenza con la normativa di settore, piuttosto complessa ma fondamentale per comprendere i meccanismi che regolano i rapporti con le controparti con cui l’utente del dispacciamento si interfaccia e stipula contratti, trattandosi infatti di controparti istituzionali.
Per come funziona il sistema elettrico (e lo vedremo meglio più avanti), senza una conoscenza di base del sistema e delle leggi di riferimento si può rischiare di compromettere la possibilità di operare come UdD.
Le controparti sopra citate sono il GME (Gestore dei Mercati Energetici) per l’acquisto della materia energia, Terna per il dispacciamento e lo sbilanciamento nonché i distributori per i servizi di rete (tutti quelli presenti nelle zone servite). L’utente del dispacciamento è titolare dei contratti stipulati con questi soggetti, anche se decide di delegare l’acquisto di energia e le altre attività operative a terzi.
Garanzie ed esposizione finanziaria
Una volta partita la collaborazione con le controparti, è richiesta all’operatore una copertura finanziaria proporzionale ai volumi gestiti ed equivalente a tre mesi di fatturazione nei confronti di Terna e dei distributori e a 1 / 2 settimane di acquisti sul GME (in base a un calendario prestabilito): tutto questo a garanzia delle operazioni commerciali e del funzionamento della rete di distribuzione, considerando che energia e servizi di rete saranno fatturati e incassati più avanti.
Incasso differito e pagamento anticipato del GME settimana dopo settimana richiedono un rigido controllo di cassa per poter disporre della liquidità necessaria a operare.
A questa complessità se ne aggiunge una di tipo contabile, data dall’eterogeneità delle fatture ricevute dai fornitori istituzionali (giornaliere, a cavallo fra un mese e l’altro, aggregate ecc…), che comporta ulteriori sforzi gestionali e di analisi di bilancio.
Il sistema elettrico non ammette inoltre alcuna possibilità di dilazione né ritardi nei pagamenti oltre al brevissimo periodo “cuscinetto” concesso da GME, Terna e distributori, pena la decadenza dei contratti e l’estromissione definitiva dal mercato. Occorre quindi anche tenere conto delle tempistiche di valutazione e validazione dei pagamenti effettuati per essere in regola (ecco che torna di nuovo utile la conoscenza della normativa e dei meccanismi di funzionamento dei fornitori istituzionali).
L’esposizione è dunque piuttosto impegnativa e impossibile da sostenere facendo affidamento solo sulla propria liquidità. Diventa quindi fondamentale dimostrare di essere una società solida per poter rivolgersi ai primari istituti di credito con rating almeno BBB- (gli unici ai quali è possibile farsi prestare garanzie a prima richiesta molto rigide e complesse per GME e Terna) e ottenere il rating creditizio necessario per liberare garanzie nei confronti dei distributori.
Nel prossimo articolo torneremo a parlare di esposizione finanziaria e di mitigazione dei rischi esaminando il ruolo che le previsioni giocano in questo ambito.