Quella energetica è una condizione subdola di povertà, che incide in modo sempre più pressante sulle famiglie europee e italiane. I dati europei indicano che tra il 10% e il 20% delle famiglie italiane ne erano già affette, anche prima dell’attuale crisi*.
Nessuna regolamentazione in Italia
In Italia non esiste una normativa che riguardi specificamente la povertà energetica a livello nazionale. In questo contesto, l’assenza di una legislazione completa e di consapevolezza del problema limita le azioni per affrontarla. Inoltre l‘assenza di un uso estensivo dei certificati energetici per alleviare la povertà energetica non attenua il peggioramento di questa condizione.
Per quanto sia un argomento dalle molte sfaccettature e specifico per ogni famiglia, ci sono delle caratteristiche comuni che possono essere affrontate per alleviare il problema. Un impegno in questa direzione – oltre ad avere un impatto positivo sulle famiglie interessate – ridurrebbe i consumi energetici e quindi il peso sull’economia dello Stato.
Per creare un ambiente in cui più organizzazioni possano impegnarsi in sforzi coordinati per alleviare la povertà energetica è necessario:
- stabilire una norma a livello nazionale, basata su indicatori europei e italiani, per definire la povertà energetica e mappare i beneficiari di un possibile intervento
- incoraggiare la conversione di una percentuale significativa di certificati bianchi in azioni di riduzione dei consumi energetici dei beneficiari
- sensibilizzare la popolazione sul tema della povertà energetica e favorire lo sviluppo di ONG che gestiscano, implementino e verifichino la fondatezza di questi interventi.
Il lavoro di eVISO per alleviare la povertà energetica
Il progetto europeo SocialWatt nasce con l’intento di alleviare la povertà energetica in Europa.
Le motivazioni derivano dai numeri: all’avvio del progetto (2019), oltre 57 milioni di in Europa non riuscivano a mantenere la propria abitazione sufficientemente calda in inverno (14.6% delle famiglie in Italia); 52 milioni non riuscivano a far fronte ai ritardi nel pagare le proprie bollette (12.6% delle famiglie in Italia); 87 milioni vivevano in abitazioni con forti dispersioni termiche (23% in Italia)*. Poi la corsa al rialzo del costo dell’energia legato alla guerra in Ucraina ha peggiorato questi indici.
Il progetto agisce sulla povertà energetica grazie a programmi progettati e realizzati da distributori e fornitori dell’energia.
In Italia, eVISO ha raccolto la sfida coinvolgendo enti appartenenti al terzo settore e consorzi socio-assistenziali (Caritas Saluzzo e Monviso Solidale) in un progetto pilota. La presenza e capillarità sul territorio di questi servizi sociali è indispensabile nella realizzazione degli schemi di alleviamento, perché permette di individuare i potenziali beneficiari e di instaurare un rapporto di fiducia (evitando lo stigma sociale).
Attraverso la formazione ricevuta e le competenze sviluppate grazie alla collaborazione tecnica di eVISO, gli enti coinvolti sono stati in grado di fornire consigli di efficientamento energetico e indirizzare i fondi necessari per ottimizzare i consumi.
I prossimi passi
Il progetto pilota sviluppato da eVISO ha dato risultati incoraggianti ed è ora di fare di più, agevolando altre associazioni, fondazioni, ONG, distributori e rivenditori dell’energia nella creazione di schemi rivolti ai beneficiari di tutta Italia, grazie a interventi come:
- il potenziamento dell’attività socio-assistenziale comunale in tema energetico
- la creazione di canali privilegiati per le ONG che si incaricano della gestione
- la concentrazione di sovvenzioni dalle fondazioni
- la riduzione della tassazione sugli interventi.
*Fonte: Eurostat