A tutti noi è capitato di essere contattati da call center per conto di fornitori di energia che, in maniera insistente e aggressiva, cercano in ogni modo di proporre offerte e farci firmare un nuovo contratto di fornitura, spesso sconfinando nella vera e propria truffa telefonica.
Insieme al dottor Gianlorenzo Lozzi e a Cesare Vidotto, DPO presso Pubbliche Amministrazioni e aziende e consulente privacy per eVISO, in questo video cerchiamo di rispondere ad alcune domande su questo tema e di dare agli utenti qualche indicazione su come difendersi da pratiche scorrette.
COME DEVE COMPORTARSI UN UTENTE CHIAMATO DA UN CALL CENTER?
L’utente ha il diritto di conoscere chi lo sta chiamando, quindi in prima battuta l’utente deve chiedere con chi sta parlando, qual è la società che lo sta contattando e per conto di quale altra società. Stiamo infatti parlando di un diritto fondamentale dell’utente, per cui queste sono informazioni che deve avere. In questo modo è già possibile capire se si tratta di truffa o di una comunicazione veritiera. Dopodiché può esercitare tutti i propri diritti, ovvero chiedere che i dati vengano modificati o cancellati e di non essere più disturbato, revocando il suo consenso al trattamento dei dati a fini promozionali.
SE L’UTENTE VOLESSE PROCEDERE CON UN ESPOSTO E PROTEGGERE I PROPRI DATI, A CHI DOVREBBE RIVOLGERSI?
L’utente può contattare il Garante per la protezione dei dati personali tramite i contatti riportati sul sito garanteprivacy.it oppure gpdp.it, oppure mandare anche soltanto una mail all’ufficio relazioni con il pubblico all’indirizzo urp@gpdp.it, segnalando di essere stato contattato nella tale data anche in seguito alla espressa richiesta di blocco di questo tipo di telefonate. Il garante si impegnerà ad effettuare controlli per capire se la società in questione sta trattando i dati personali dell’utente in maniera corretta.
Questi possono arrivare attraverso differenti vie: nella maggior parte dei casi è l’utente stesso che ha fornito questi dati e che, magari senza pensarci, ha espresso anche il proprio consenso per il trattamento a fini promozionali. Questo consenso però non è vincolante, per cui l’interessato ha tutto il diritto di chiederne la revoca e quindi di non essere più disturbato.
NEGLI ULTIMI TEMPI CI SONO ARRIVATE MOLTE SEGNALAZIONI IN MERITO A CALL CENTER CHE ADDIRITTURA SI SPACCIANO PER eVISO. IN QUESTO CASO, COSA DEVE FARE IL CLIENTE, ANCHE PER POTER SEGNALARE ALLA NOSTRA AZIENDA DI AVER RICEVUTO QUESTE TELEFONATE? QUALI DATI DOVREBBE REPERIRE E COMUNICARCI?
Innanzitutto partiamo dal presupposto che eVISO ha fatto una scelta ben precisa fin dalle sue origini, cioè quella di non ricorrere a call center. I nostri clienti quando ricevono chiamate da parte di call center devono quindi già sapere che non siamo noi a chiamarli. Il primo consiglio è quello di non fornire molti dettagli sulla propria utenza e di non rispondere alle numerose domande che vengono poste dagli operatori, perché molte delle risposte vengono poi riutilizzate per la sottoscrizione di contratti. Se contro la propria volontà, molte volte l’utente si trova poi costretto a disdire un contratto che non aveva intenzionalmente sottoscritto.
Detto ciò, come eVISO abbiamo indicato ai nostri consulenti e ai nostri clienti i dati da raccogliere e da fornirci per permetterci di poter agire nelle sedi opportune:
- Nome e cognome dell’operatore
- Data e ora della chiamata
- Numero del chiamante
- Codice del proprio POD
- Società per cui l’operatore si presenta
Ogni utente può difendersi in maniera autonoma, ma eVISO, per tutelare i suoi clienti, sta intraprendendo azioni proprio per loro conto. Abbiamo infatti appena dato mandato al nostro legale di depositare presso la Procura della Repubblica di Cuneo una querela contro ignoti, alla luce dei numerosi casi segnalati.
COSA STA FACENDO INVECE eVISO PER ESSERE CERTA CHE I DATI IN SUO POSSESSO SIANO AL SICURO?
eVISO sta lavorando già da lungo tempo sulla protezione dei dati personali, affrontando l’argomento sotto diversi aspetti: dalla formazione del personale, quindi cercando di mantenerlo il più informato e aggiornato possibile, per proteggere le informazioni e gestirne i trasferimenti in maniera corretta (anche limitandone il numero), al lato informatico, per quanto riguarda la gestione della rete interna e dei canali di comunicazione.